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Venice Connection
Venice Connection nasce un po’ per gioco nel 1995, quando Alex Randolph, Leo Colovini e Dario De Toffoli decidono di intraprendere un piccolo progetto comune che ha come unica finalità divertirsi nel realizzare piccoli giochi di qualità senza rimetterci denaro. Il progetto, del tutto folle se si pensa alle condizioni in cui versa il mercato italiano, va avanti anche grazie a Gianfranco Fioretta, che con la sua Unicopli si incarica del difficilissimo compito di distribuire i giochi in Italia.
Del tutto inaspettatamente la cosa sembra funzionare. Dall’uscita della prima terna di prodotti (The Venice Connection, Verba Volant, Vermi) la gamma dei giochi proposti si sviluppa e cresce, tanto che nel 1999 la giovane casa editrice si aggiudica per il complesso della sua produzione il Premio Gioco dell’Anno, assegnato dalla giuria presieduta da Giampaolo Dossena. Dopo la scomparsa di Randolph nel 2004, le attività creative di Venice Connection sono confluite in studiogiochi, mentre è nata Venice Connection Italia, una vera casa editrice tesa allo sviluppo del mercato italiano.
Venice Connection non solo ha editato le versioni italiane di molti dei “nostri” giochi, ma ha anche importato in Italia, curandone specifiche edizioni, molti successi internazionali, tra cui Passa la bomba della Piatnik e Carcassonne di Hans im Glück.

Nel 2007 Venice Connection Italia, dopo essere entrata a far parte del gruppo distributivo Giochi Uniti, è stata ceduta a Stupor Mundi, che la mantiene viva e attiva. studiogiochi quindi ha abbandonato le attività commerciali, per concentrarsi sugli aspetti creativi.

Giochi (con studiogiochi)
Libri (con studiogiochi)