Contatti

Venezia Cambia 2015.jpg.jpg

Marzo 2015
La mala-gestione del Casinò di Venezia

di Dario De Toffoli – Venezia Cambia 2015 

Altri 
interventi per Venezia Cambia

- luglio 2015 Casinò: i conti non tornano. e speriamo neanche i baroni
- novembre 2015 Casinò italiani: chi l’ha detto che sono in crisi?

«I casinò in Italia sono di una tristezza. Lo specchio del paese», scriveva Diego Cugia nel 1999 nel suo Alcatraz. Oggi le cose sono peggiorate, i casinò italiani e il nostro paese sono diventati ancora più tristi. In particolare nel Casinò di Venezia in una decina d’anni gli incassi sono più che dimezzati; si passa dai 200 milioni del 2004 ai nemmeno 100 milioni del 2014. In compenso le spese si sono mantenute quasi costanti, con un massimo nel 2006 (86 milioni e un minimo nel 2010 (63 milioni). Per capirci, fino al 2011 le spese sono state sempre tra il 40 e il 50% degli incassi, mentre nel 2014 sono salite fino al 75% (avete letto bene!) degli incassi.

Riepiloghiamo i dati del 2014, presentati al focus sul bilancio del Comune di Venezia al Teatro Toniolo lo scorso 2 marzo. Entrate da giochi 96M, spese 72M, contributi straordinari 2M, ricavo netto 22M, imposte 8M e così alla città sono arrivati appena 16M (contro i 101M del 2004). In questa situazione il Consiglio Comunale Commissariato ha approvato una delibera che trasferisce al Casinò un premio annuo pari al risparmio sulle spese del personale che la società saprà realizzare. Pare che questo premio nel 2015 potrebbe essere di circa 4 milioni.

Cioè questi spendono più o meno la stessa cifra di quando incassavano il doppio e parlano di 4 milioni di “risparmio”! Che diventerebbero un “premio”! Ma un premio per che cosa? C’è forse un piano industriale di rilancio dell’azienda su cui investire? Che ce lo mostrino, allora!

Venezia Cambia 2015 ritiene comunque che, impegnando l’Amministrazione per ben 3 anni, il Commissario Zappalorto ancora una volta è andato oltre i suoi poteri: tutti d’accordo per fargli fare il lavoro sporco!

Finché era il periodo delle vacche grasse il Comune di Venezia incassava oltre 100 milioni all’anno e tutto il resto passava in secondo piano: non ci si curava di una gestione “seria”, tutti avevano la loro fettina di torta e via a campare. Intanto intorno a loro il mondo del gioco per denaro cambiava, ma la dirigenza non se ne accorgeva. Da una parte si sviluppava il gioco via internet e chi aveva l’intuizione di percorrere questa via veniva silurato, tanto che si è arrivati al paradosso che nel web il Casinò di Venezia non è proprietario del marchio “Casinò di Venezia”. Dall’altra i casinò d’oltre confine aggiornavano la loro offerta: accoglienti alberghi a prezzi ragionevoli, centri benessere, spettacoli, ristoranti adeguati e quant’altro, cercavano insomma di rendere piacevole il soggiorno dei visitatori puntando su un concetto più moderno di intrattenimento complessivo, non basato esclusivamente sul gioco. Non così a Venezia, che è un casinò del passato: basta passare il confine per accorgersi della differenza.

Alcuni diranno che il crollo degli incassi è dovuto alla folle politica dello Stato-biscazziere che ha liberalizzato le slot machine rendendoci una vera anomalia mondiale. Certo questo ha contribuito, ma non basta a spiegare una caduta così verticale sia di incassi che di immagine. Ci si devono essere messi proprio d’impegno… per poi provare inutilmente a svendere.

Venezia Cambia 2015 ritiene che serva dunque un riassetto strutturale completo che parta dall’azzeramento dei vertici ed eviti la privatizzazione. Si può ripartire dalla collaborazione dei dipendenti, valorizzando le tante competenze presenti in azienda ad oggi inascoltate.

Il Casinò di Venezia può non solo tornare a crescere, ma anche configurarsi con un nuovo e più avanzato modello gestionale del gioco per denaro, esempio di equilibrio fra economia ed etica: la pulsione per l’azzardo è ineliminabile, è dunque nel suo governo consapevole e nell’interesse della collettività che si gioca la vera partita.

Venezia Cambia 2015 contrasterà invece con ogni mezzo il gioco d’azzardo fuori del casinò (slot machine), che tanti problemi sta provocando nelle fasce più indifese della popolazione e la cui gestione è spesso in mano alla criminalità organizzata: un vero esempio di irresponsabilità!

L’articolo è stato inviato contestualmente alla stampa locale. Un estratto, Casinò, che tristezza è specchio del Paese, è stato pubblicato da La Nuova Venezia il 12 marzo 2015