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STORIE DI GIOCHI E GIOCATORI

"TRIVIAL PURSUIT"

 
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Trivial Pursuit

Siamo nel 1979 e due giornalisti canadesi appassionati di Scrabble smarriscono alcune lettere: anziché acquistare una nuova scatola, decidono che è ora di cambiare e si mettono a inventare un gioco tutto nuovo. Il progetto prende corpo e Scott Abbott e Chris Haney due anni dopo realizzano la prima tiratura di Trivial Pursuit (che vuol dire “a caccia di banalità”): 1.100 scatole distribuite sottocosto a Montreal e dintorni per far conoscere il prodotto. Idea vincente! Dopo un paio di anni difficili, il gioco finisce tra le mani della Selchow & Righter, che lo produce e vende negli Stati Uniti. È subito un successo enorme, con decine di milioni di copie vendute. Nel 1988 subentra la Parker Brothers, che finora ha realizzato 19 edizioni vendute in 33 paesi diversi. A oggi le vendite sono vicine ai 100 milioni di copie e pare abbiano fruttato oltre 300 milioni di dollari ai fortunati autori. In Italia sono apparse diverse versioni del gioco; alle tre edizioni principali Genus (la versione “base”), Junior e Family si sono aggiunte versioni speciali come la Millennium (con tutte le domande sul millennio scorso), la versione sugli anni ottanta, sui novanta, del ventesimo anniversario, travel, in DVD, marchiata Disney, sportiva…
Il meccanismo è molto semplice, ma non particolarmente innovativo. Si gioca lanciando un dado e muovendo la propria pedina fatta a forma di torta lungo un tavoliere a forma di ruota a sei raggi. Dopodiché si deve rispondere a una domanda sulla materia corrispondente alla casella in cui si è arrivati. Se si risponde correttamente si continua, altrimenti si passa il turno. Se si arriva in uno dei 6 giunti della ruota e si risponde correttamente si ottiene la “laurea” nella materia corrispondente, rappresentata da una fetta colorata che va inserita nella propria pedina/torta. Quando la propria torta è completa bisogna raggiungere l’esagono centrale e rispondere a una domanda finale la cui materia è scelta dagli avversari. Se si risponde correttamente, si vince la partita.